PARLAMENTO EUROPEO: ADOTTATA LA PROPOSTA DI RIFORMA SUL COPYRIGHT. IL TESTO DEFINITIVO POTREBBE ARRIVARE GIA’ ENTRO LA FINE DELL’ANNO.

 

Con 438 voti favorevoli, 226 contrari e 39 astenuti è stata approvata il 12 settembre scorso, in Parlamento a Strasburgo, la proposta di riforma della Direttiva europea 2001/29 CE in materia di protezione del diritto d’autore, considerata da molti ormai obsoleta e soprattutto inadeguata per il mercato digitale.

Il dibattito che ha coinvolto (e ancora infiamma) gli europarlamentari ha riguardato principalmente gli emendamenti proposti ai tanto criticati articoli 11 e 13 della Direttiva.

Il primo prevedrebbe, in particolare, l’introduzione di un nuovo diritto “connesso” a favore di editori ed autori di pubblicazioni di carattere giornalistico, che gli permettere di chiedere ed ottenere un compenso “equo e proporzionato” per l’utilizzo digitale dei propri articoli, con l’obiettivo, fra gli altri, di porre fine a quelle controversie che, ormai da anni, vedono contrapporsi gli editori e i “colossi del web”.
Alcuni, però, hanno visto in questa novità l’introduzione di una link tax che permetterebbe agli editori di farsi pagare i diritti per la semplice pubblicazione di un link ad un loro articolo, laddove il primo incorpori un estratto ovvero un riassunto del contenuto del secondo.

La tutela del copyright verrebbe poi estesa anche agli snippet, ovvero le anteprime degli articoli composte da titolo, immagine e sommario, create automaticamente dai social network e dagli aggregatori di notizie quando pubblicano un link. La semplice condivisione di collegamenti ipertestuali («hyperlink») agli articoli, invece resterebbe libera da vincoli.

L’Articolo 13 riguarderebbe invece l’imposizione alle grandi piattaforme online – come YouTube e Facebook – ed agli aggregatori di notizie come Google News, di misure volte a monitorarne i contenuti, al fine di tutelare la remunerazione del diritto d’autore. L’obiettivo della norma, in sostanza, è quello di regolamentare a monte i rapporti tra il titolare dei diritti e il gestore della piattaforma, attraverso “accordi di licenza equi e appropriati”, con lo scopo di tutelare il primo qualora i singoli utenti postino contenuti protetti da copyright di terzi sulla piattaforma. L’idea sarebbe quindi quella che ogni fornitore di servizi online si dotasse di un sistema simile a «Content ID», la tecnologia utilizzata da anni da YouTube proprio per evitare che vengano caricati video in violazione del copyright sul suo sito.

Resterebbero esclusi dal campo di applicazione della nuova normativa i prestatori di servizi che agiscono a fini non commerciali (quali ad esempio le enciclopedie online come Wikipedia), quelli laddove i contenuti vengano caricati previa autorizzazione di tutti i titolari dei diritti interessati (come i repertori di dati scientifici o pedagogici), i prestatori di servizi cloud per uso individuale che non offrono accesso diretto al pubblico, i software open source per lo sviluppo di piattaforme e i mercati online la cui attività principale consiste nella vendita al dettaglio in rete di beni fisici.

Le polemiche che circondano questa proposta di riforma, però, non sono poche.
Infatti, mentre per alcuni il testo approvato viene considerato una vittoria per l’editoria, sempre più schiacciata dal potere dei giganti del web, altri temono possa risolversi in una minaccia per la libertà di espressione.
Secondo le voci più critiche, infatti, l’art. 13 finirà per richiedere che tutte le grandi piattaforme online filtrino i contenuti pubblicati dagli utenti per evitare che violino i diritti d’autore, imponendo – di fatto – una censura sui contenuti condivisi in rete.

Un altro problema riguarda poi il fatto che la proposta di riforma riguarda pur sempre una direttiva che, sebbene dettagliata, vincolerebbe gli Stati membri solo circa il risultato da raggiungere, lasciandoli liberi – con l’evidente rischio di disomogeneità e disuguaglianze – di formulare ed emanare le proprie norme nazionali.

Ad ogni modo, per capire cosa accadrà, non ci resta che attendere il testo definitivo che verrà presentato al voto forse già entro la fine dell’anno o all’inizio del 2019.

By |2018-09-20T16:08:18+01:00Settembre 20th, 2018|News|Commenti disabilitati su PARLAMENTO EUROPEO: ADOTTATA LA PROPOSTA DI RIFORMA SUL COPYRIGHT. IL TESTO DEFINITIVO POTREBBE ARRIVARE GIA’ ENTRO LA FINE DELL’ANNO.

About the Author: